Pubblicato
precedentemente dalla casa editrice Nord col titolo Solo il mimo
canta al limitare del bosco, Futuro in trance (Urania
Collezione 81) è consigliabile a coloro a cui piacciono le distopie
o che semplicemente amano il genere fantascientifico ma anche a chi
non apprezza particolarmente la fantascienza. Il libro di Walter S.
Tevis è infatti un'opera narrativa di grande valore narrativo ed è
certo che possa essere apprezzato anche al di fuori dell'ambiente sf.
Una caratteristica ammirabile di Tevis, insieme alla capacità di
ricavare un buon livello di profondità nella semplicità, è il suo
talento nell'evocare immagini, che non manca certo in questo libro.
Ma veniamo alla trama. In un futuro neanche troppo lontano, l'umanità
è sull'orlo dell'estinzione. Meteorite? Invasione aliena? Pandemia?
Macché, si è scavata la fossa da sola, autodistruggendosi
culturalmente in nome della stabilità mentale e comportamentale,
costituendo una vera e propria farmacocrazia. Eh sì, perché è
cultura comune quella di imbottirsi di droghe, soprattutto calmanti,
dalla mattina alla sera. Tutto è represso col Valium e simili, le
persone hanno gli occhi spenti e un'espressione da ebete dipinta sul
volto. Nessuno sa leggere, tutti obbediscono ai robot che ormai
controllano qualsiasi cosa. Non ci sono bambini.
Tevis
fu uno scrittore dalla invidiabile semplicità di scrittura, non si
perdeva in chiacchiere e forse proprio per questo non è stato un
autore prolifico, almeno nell'ambiente sf. A tal proposito i
personaggi sono solo tre: un uomo, una donna, un robot. L'uomo è
l'unico essere umano che sa leggere, grazie a una spiccata curiosità
che lo ha portato a scoprire vecchi ruderi chiamati "libri",
oggetti che l'umanità ha dimenticato da tempo. La donna non sa
leggere ma è fuggita spontaneamente da un "dormitorio per
lavoratori", quei luoghi che hanno sostituito le vecchie scuole
e che hanno soltanto il ruolo di far crescere i ragazzi con la
maggiore ignoranza possibile per poi destinarli a lavori alienanti.
Il robot è un clone con cervello elettronico programmato per non
dimenticare nulla, una caratteristica che lo spinge periodicamente a
tentare il suicidio buttandosi dal tetto di un grattacielo col
problema, però, che è stato anche programmato per non potersi
suicidare. L'uomo insegnerà alla donna a leggere e la donna
insegnerà all'uomo a vivere senza droghe, e da questo scambio di
favori nascerà una relazione tra i due che farà da impalcatura per
l'intero romanzo. I due protagonisti saranno quindi gli unici ad
avere la mente lucida in un mondo di gente perennemente fatta e
abitato ormai da poche decine di milioni di individui, visto che nei
calmanti di cui le persone fanno abbondante uso è presente un forte
agente sterilizzante utilizzato (sempre in un periodo ormai
dimenticato) per controllare la crescita demografica. Insomma
sembrerebbe che nel futuro immaginato dall'autore l'umanità le abbia
sbagliate davvero tutte. Arrivati a un momento psicanaliticamente
cruciale della loro esistenza, gli esseri umani hanno inconsciamente
deciso di autodistruggersi. Cosa accadde precisamente in quel
fatidico passato, però, non è dato sapersi, l'autore ce ne dà
pochi squarci, come è realistico che sia in un mondo precipitato
nell'oblio culturale e dell'anima. Al centro di tutto sta dunque
l'amore tra le uniche due persone lucide del pianeta, piccola
fiammella di vitalità e passione in mezzo al nulla esistenziale.

Futuro
in trance è
un romanzo che colpisce al cuore, caricato di una forte tensione
emotiva che si libera dentro di noi appena apriamo il libro e
leggiamo le prime righe. La storia infatti inizia subito in maniera
drastica, catapultandoci senza girarci intorno in un ambiente di
desolazione: Spofforth cammina fischiettando lungo una Quinta Avenue
deserta, coperta da una vegetazione strisciante, l'asfalto sfondato
dal tempo, in un silenzio interrotto solo «da
un coro metallico a più voci di insetti» e da «un frullare di
ali», segni inequivocabili di
una natura che si affretta a prendere la propria rivincita su una
civiltà umana che non le ha mai fatto sconti ma che è ormai
pietosamente decaduta, innocua e vulnerabile. Lungi però dall'essere
una storia deprimente, Futuro
in trance appassiona
come poche altre opere narrative, sebbene possa far storcere il naso
e chi desidera un ventaglio completo di spiegazioni logiche e quindi
un'opera più centrata. Del resto cosa volesse effettivamente
mostrare, e dimostrare, Walter Tevis con questa sua opera è qualcosa
da rilasciare alla singola coscienza dei lettori. Va da sé che un
romanzo non è altro se non la rappresentazione di una delle infinite
realtà possibili.
Flavio Alunni
Grandissimo autore, sfortunatamente poco prolifico, ma ha sfornato dei capolavori bellissimi come questo e, secondo me aggiungo "L'uomo che cadde sulla Terra" e non meno importante "La regina degli scacchi" storia NON fantascientifica, ma sempre sullo stesso stile... ed è grazie a quest'ultimo libro che ho finalmente imparato a giocare a scacchi! Perdo quasi sempre ma almeno posso dire di essere un appassionato. Questo per dire che Tevis è uno che "acchiappa" :)
RispondiEliminaDecisamente. Un autore che ha pubblicato poca roba ma di altissima qualità. Da leggere anche la sua antologia "Lontano da casa" uscita con Urania.
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